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Rappresentazioni oniriche e nuove forme si schiudono dai frattali dei miei pensieri attraversando i fili elettrici del cervello, spezzati da sostanze e troppa vita, ridondanze che formano “luce” oltre “la luce”, fino a rappresentazioni di realtà, percepite e percepibili, attraverso la “non realtà” della ricodificazione binaria; salti quantici di nuvole elettroniche e pixel eccitati costituiscono la comunicazione di oggi, regredita a linguaggio simbolico contaminato da sperimentazioni, approcci e tentativi di fondere e trasformare un frammento di “umana vitae” in illustrazione grafica ingorda di tutte le possibili influenze comunicative della storia.

Eccomi allora a rappresentare, con occhio sul mondo, appendice digitale, contezza del mio essere postmoderno, l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, indugiando sui pagliacci, i servi sciocchi del potere coartativo, che rimpiccioliscono fino all’annichilimento freniatrico, e che lasciano dietro di sé echi di sogni di pretesa esistenza umana, vissuta metacognitivamente, attraverso rappresentazioni di sé, altro da Sé, convinti di essere, e avere, quando più non si è, e piu’ non si ha!

Hi!! This is Walter Fromm.